09 marzo 2009

L'abitudine del cielo

Era nobile e sicura la carezza di quel sogno,
confortante estrema illusione di un mondo interiore,
nato bambino, immaginato, dentro, supremo e immenso.
Poi sei venuto tu e hai incontrato me
che stavo sull'orlo di quella nube.
Insieme abbiamo accettato il balzo, il rischio, il cielo,
l'abitudine alla luce non ci ha mai del tutto abbandonato.
Carezze nuove e calme per costruire di nuovo qualcosa,
portare quel tetto luminoso nel tempio terrestre, senza rinunce mai.
Crescere, sognare in un mo(n)do diverso, stringerci ridendo,
col sorriso rosa del cielo negli occhi.
Un'abitudine nelle fibre dell'anima


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