23 novembre 2008

Anni via

Quello che ho imparato l'ho scritto sulla pelle,
e gli anni mi son passati sopra.
Sorrido e gioco sempre a modo mio,
ma piango ancora per l'età che mi passò attraverso.
Mi sento il tempo e languisco in me,
per il corpo che non ho avuto
e il sogno che non sono stato.
Ho trovato il mio come,
ho trovato il mio senso,
ma qualcosa per sempre ho perso.

28 ottobre 2008

L'orlo d'oro delle mie nubi

Sfilacciate sotto un cielo tesissimo e alto,
le mie nubi scorrono parlando del mio tempo,
di stelle passate, di stelle cadenti.
Quel brillìo all'orlo mi ricorda le promesse mantenute,
i disegni perfetti, gli abbracci di cui ancora sento il calore.
Ampie curve di luce mi rendono la fiducia ,
le mie mani vuote afferrano l'invisibile.
Sei con me in questo viaggio, ti sento.
E anche se ancora non so accettare
questi palpiti a tempo della vita,
ricomincio a ridisegnare senza tempo
l'orlo d'oro delle mie nubi.
Non piangere più amore mio.
Non piangeremo più amore mio.
E riposeremo tranquilli nel tempo circolare.

24 settembre 2008

Padri

Padri dei sogni perduti,
padri dei bimbi dimenticati,
siamo qui a cercare una traccia,
un piccola mano tra noi e il futuro.
Dolori antichi e macilenti, silenti voci ataviche
ci stringono il petto impolverato dall'abitudine.
Quel piccolo sorriso ci manca come il sale,
e i giorni non sono più abbastanza.
Ragionevoli sguardi nella solitudine
ricostruiscono un presente tranquillo e paziente.
Pazienza che ci lascia morti su una pietraia di ricordi.

18 settembre 2008

09 settembre 2008

L'inferno di Italo Calvino

"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."
Italo Calvino - “Le Città Invisibili”

29 agosto 2008

24 agosto 2008

Arrivato al porto della solitudine,
su questo sentiero di nebbia nel cuore.
Ho il respiro stanco, le mani stanche.
La speranza dell'arcobaleno s'è fatta grigia
e gli occhi colmi di lacrime bruciano.
Non brilla felicità nel mio cielo.
Tendo la mano verso il niente
e piano mi vorrei spegnere.

Nubi e migranti

Richiamano i migranti
in alto tra la nebbia,
ed emerge come un fantasma
un'altra cima nel nulla,
un'altra rupe da affrontare.
Scorrono le nubi
e tra gli squarci si intravede
una macchia iridescente
come petrolio bianco su acqua bianca.
Sogni poveri pipistrelli da salvare
ed un ragazzo nero giovane e bellissimo
che ti invita a giocare insieme,
il suo corpo pronto, una poesia,
il suo sorriso, tranquilla allegria.
Vedi passare in cielo i migranti
e ti ricongiungi al senso ulteriore:
della tua vita hai ancora le redini,
e non importa quanto durerà.

18 giugno 2008

Il tempo splendente

Brillano i tuoi occhi fra le luci dei miei ricordi,
rapido colgo il segno del tempo splendente;
un battito d'ali o di cuore che mi chiede pensieri puliti.
Sparpagliano sorrisi come spighe di grano al sole di giugno
quei tuoi occhi e il tuo abbraccio che mi lascia
stretto in un sospiro di voglia e di fiducia.
Protetto, ora vedo.

16 giugno 2008

Lande


Nubifragi mi hanno portato sulle rive di questo oceano,
e ora una terra mi si stende davanti,
una sconfinata pianura brulla.
Attraverserò queste lande, pellegrino pensoso,
per arrivare a chiederti un sospiro sereno,
per restituirti un giorno qualunque,
per assaggiare un pane che non sappia di sale.
Ambisco a non so più cosa.
Le luci meridiane mi riportano
al mio immaginario mondo di pace,
e vorrei solo ridere col cuore leggero,
tenendoti per mano. Vero finalmente.

23 maggio 2008

Confine mistero

Strane creature sorgono dal profondo,
strane creature siamo io e te,
mentre ci stringiamo al confine del mare.
Tienimi piano il cuore, entrami dentro piano,
veliero di cielo sarò se prendiamo il vento,
ma ho paura
delle onde senza nome.


19 maggio 2008

Luce nel bosco di faggi

Parlo con l'usignolo di maggio e gli chiedo:
dove siede la madre della speranza?
Nel verde dei faggi a primavera, risponde.
Quella vecchia insegna sempre cose nuove
e riporta la luce sui sentieri invernali.
Ha riacceso il mio canto per le notti di luna,
ha restituito colore alle mie penne marroni...
E allora canta anche per me gli dico, e
vola, usignolo di maggio, incontro all'estate,
ché non voglio più sogni senza luce,
né giorni senza calore.
Ora so che la madre antica stringerà
tra i suoi rami fioriti ancora una volta le mie braccia,
e restituirà colore ai miei occhi,
che furono pieni di arcobaleno.



13 maggio 2008

Scie


Un sospiro langue tra le stelle trapunte in cielo,
e penso alle promesse mantenute, strette le mani
davanti al mio sguardo fanciullo.
Un respiro si alza oltre i confini, scie del tempo,
oltre le spiagge di fiducia e le dolcezze della mia adolescenza.
Una luce bianca e pacifica scorre
dalle braccia di chi dà e la speranza di chi riceve.
Sorridono bimbi lontanissimi sotto il baobab,
e io prego ancora il mio disegno perfetto
di risvegliare dèi buoni come il tramonto,
che mi portino là dove si sveli il senso completo
di una notte abbracciati, di una vita fatta di anni,
di un palpito eterno,
di una ineffabile voglia di vita.

10 aprile 2008

Verso Est



Tutti i miei sentieri puntano a Est,
e anche se hai colpito il mio sguardo,
non hai letto il dolore e il sangue
che ho pagato per il mio viaggio verso l'orizzonte.
E come fosse sempre primavera,
accendo ancora i miei sogni e li regalo con leggerezza.
A tutti i volti che ho incontrato,
a tutti gli uomini che hanno contato il mio tempo,
a quei sorrisi disperati e la gioia incredibile di esserci,
a quel me che sogna e brilla con gli occhi nel sole,
regalo ancora una volta il mio mondo dove riluce sempre
un orizzonte più alto e splendente.
Non ci sono futuri in cui non crederò.

03 aprile 2008

Luce dei miei occhi



Guarda bene in fondo ai miei occhi,
ancora c'è un ragazzo e le sue lacrime
e il suo sconfinato bisogno d'amare.
Brilla in cielo una stella brasiliana,
la notte fonda e scura non la spegne.
Sento dolore ancora.
Stringimi e proteggimi,
il mio tempo mi sembra già finito.
Aiuta i miei occhi a spegnersi,
la luce dei miei occhi,
spegnila e aiutami a riposare,
dalle speranze mai sopite,
indomite, indomabili;
sono stanco.
Aiutami a dormire.

01 aprile 2008

Stelle speranzose


Raccolgo ancora una volta i frammenti del cristallo
che avevo in mezzo allo sguardo.
Alzo gli occhi al blu notturno e lo trasformo
in gemma immemore del dolore.
Sorge un alito nuovo di vento acceso,
stringo le tue mani e poggio la testa
sul tuo petto tranquillo,
tranquillo aspetto i sogni e i giorni che verranno:
l'arco di stelle che percorre il cielo
è un velo di polvere argentata
sul tempo che batte nel mio cervello.
Tranquillo aspetto la fine del mio tempo.
Davvero c'è qualcosa che io debba fare?

18 marzo 2008

Amarezza di marzo


E questa sarebbe primavera, fiori, sole e uccelli migratori.
Come vorrei capissi la forza del mio sogno,
che non si abbandona a se stessa,
nemmeno di fronte alla montagna invalicabile.
Stancamente penso, stancamente.
Queste mani si aprono e si chiudono
continuamente sul vuoto.
Una rondine impazzita, tutta bianca, mi sfarfalla
nel cervello, grida, garrisce e urla,
ma non arriva al nido di sempre.

13 marzo 2008


Sfugge come mercurio tra le dita la speranza,
e piego la luce del mio sguardo verso i luoghi bui.
Forse non c'è ancora spazio per la fiducia
dentro al tuo piccolo cuore.
Ma ci voglio credere anche per te,
e continuerò a gridare no:
ai pensieri oscuri, ai tramonti neri, ai giorni senza sole.
E lo farò anche senza di te.

12 marzo 2008

Sono

Lì dove mi aspetti.
Sono le ali spiegate di un falco sopra gli alberi,
sono un fiore che desidera che tu lo raccolga,
sono un giorno che si sveglia di speranza,
sono un sogno in cui ti stringo in silenzio,
sono la carezza prima di addormentarti,
sono il piacere intenso di sentirsi toccare
dove non ti aspetti.
Sceglimi ancora,
in me qualcosa di perfetto ti ha scelto.
Riempiamo questi stampi:
due uomini vicini nella luce.

04 marzo 2008

Penso...


al tuo volto fra le mie mani,
ai tuoi occhi brillanti,
alla dolcezza della tua pelle.
Penso al futuro, al lontano passato.
Penso a quando eravamo soli nella notte,
penso a come ci si sente a essere abbracciati,
ad avere fiducia, ad avere speranza, ad avere gioia.
Due ragazzi, come luci nella notte, come diamanti in cielo.
Penso che la vita sa di buono quando ti stringo contro di me e ti bacio.

25 febbraio 2008

Labilitenuipensieri



Quando si scioglie il sole fra gli alberi
e respiro ancora l'ossigeno dei miei sogni,
mi accorgo di volerti accanto.
Vorrei aprire i miei occhi nella notte,
voltarmi e stringerti con fiducia.
Vorrei affrontare tutti i mattini insieme a te,
fino a quando il nostro tempo non finirà,
ma vorrei che non finisse presto,
vorrei una vita lunga e finalmente serena
accanto a te, compagno di sempre,
compagno dei miei sogni.
Che le nostre risa risuonino allegre
nei campi di grano che si stendono altrove,
ma che io vedo continuamente:
vita, madre, io ti prego.

13 febbraio 2008

Verso


Seguo il verso delle nuvole e della mia strada,
stringo il vuoto nella mia mano.
Sono stanco, cammino su questo sentiero
e inseguo il tramonto,
l'unica strada verso l'alba.
Ci sei. Lo so, ma giaccio
solo e vuoto, sulla terra fredda.

11 febbraio 2008

Quattro anni fa... già!

Il mare di Sperlonga al tramonto
Dove sconfina il limite di questi occhi acquosi,
speranzosi, a volte tristi, a volte sognanti,
ribadisce l'orizzonte la speranza di un tempo senza fine.
Non ci sono anni da contare ma mani strette e accarezzate,
non ci sono giorni a termine ma profumi da sentire.
Il seno lontano e bianco di una donna mai avuta,
l'alba spettrale di un ricordo adolescente,
mi accompagnano in questo mio tempo
scandito dal tempo.
E stanco mi assopisco tra le foglie del mio nido di sempre.

31 gennaio 2008

La sera


Abbracciami sera, quando il cielo volge al futuro,
ampia conquistami l'aria e il respiro del petto.
Raggiungerò altri raggi di luce,
altre spiagge solari,
altre rive notturne.
Si apre un immenso lago di pace
in qualche strano spazio interno.
Anelli di pianeti, o piccole fedi d'oro
uniscono vite lontane.
E sogno in un etere tutto nuovo
un abbraccio immenso e luminoso,
buono e forte,
come l'uomo che sono diventato.

30 gennaio 2008

Il mare di A

Piccolo silenzio nel vicolo
luminoso del tuo cuore.
Splende un sole bianco e numinoso
tra i tuoi desideri e i tuoi sogni.
C'è tempo. Io no.
Àncora in cielo l'anima
e riempi il tuo calice,
ambrosia per il tuo compagno.
Io riempo il mio
per colui che verrà.

25 gennaio 2008

Regina degli Elfi

Lacci sciolti intorno al respiro dell'anima,
ritorno al volo interiore
come fosse una voce inascoltata
eppure melodiosa e forte.
Ho incespicato in fiori immaginati,
ho cercato di donare un me limpido,
ed era solo un fantasma triste e solo.
Ti vedo, mi guardi, mi illumini,
vorrei entrare nella tua luce,
essere l'energia che mi suggerisci.
Nel buio delle mie palpebre
nuvole rosse-cangianti
lacerano spiragli immemori,
sogni di essere un altro,
sogno di essere un'altra.
Solchi sul viso, anni nelle vene,
amore a fiumi, neri gorghi di dolore,
splendidi cristalli di luce
i miei occhi fissi su di te,
e non trovo il sentiero...

24 gennaio 2008

Heath...

Non so come esprimere quello che sento quando un ragazzo giovane, così intensamente ragazzo, lascia questo pianeta doloroso. Il tuo sorriso è come il vento sul grano maturo, l'oro che non sei riuscito a vedere nei pochi giorni della tua vita. Ciao Heath.

23 gennaio 2008

A gennaio

È una giornata luminosa e pulita

su cui soffia un vento di nuova speranza.

E ti penso con gli occhi nel sole.

21 gennaio 2008

I professori della Sapienza, quelli sì, hanno bisogno di solidarietà! Hanno avuto il coraggio di dire NO!

Ragazzi, io ho firmato, come al solito sono scettico su cosa questo possa comportare, ma mi sembra comunque importante:

http://www.petitiononline.com/386864c0/petition.html

14 gennaio 2008

Oggi eccomi

Sono qui per ricominciare a vivere parlando di me, e di quel confine lontano e sottilissimo che distingue il dentro da fuori, l'universo dall'orizzonte, l'ala di una farfalla dal vento che la sostiene...