18 ottobre 2012

Lustri fa: "28 settembre 1986"

Un posto da cui guardare, con un gesto unico del pensiero, lo sconfinato regno del tempo.


In questi cieli,
che di giorno mi accecano,
ora che è sera leggo
fiabe lontane
narrate da un vecchio in una lingua antica.
Penso alle parole che scorrono come perle
nella mia mente,
e scivolo via fra le ali di un mito,
di un angelo buono,
e anch'io divento capace di cose buone,
di cose grandi,
e posso ballare e disegnare con i miei gesti
una trama, un ordito di rosa e di albe,
che splendido avvolge la realtà
e dipinge me stesso, piccolo e solo,
contro il cielo, e mi fa grande,
e felice, e libero, 
finalmente parte del mondo più splendido,
che è il nostro.
Ma questo è il cielo di una sera come altre,
così facile, così semplice;
ed il vecchio sospirando tace.

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