Ero un re di ferro e seguivo le mie orme,
stringevo il mio scettro dipinto di blu
e le pietre sul fondo del fiume erano lisce quanto il mio volto.
Oggi stringo la tua mano nella notte,
cerco di assaporare i miei giorni e i miei respiri,
e ignoro con pazienza i segni sul mio volto,
ma non quelli lasciati dai troppi sorrisi.
Non sono più un re di ferro, solo un uomo che insegue
i suoi glicini fioriti e la primavera che si è lasciato davanti.
Nessun commento:
Posta un commento