23 maggio 2008
19 maggio 2008
Luce nel bosco di faggi
Parlo con l'usignolo di maggio e gli chiedo:
dove siede la madre della speranza?
Nel verde dei faggi a primavera, risponde.
Quella vecchia insegna sempre cose nuove
e riporta la luce sui sentieri invernali.
Ha riacceso il mio canto per le notti di luna,
ha restituito colore alle mie penne marroni...
E allora canta anche per me gli dico, e
vola, usignolo di maggio, incontro all'estate,
ché non voglio più sogni senza luce,
né giorni senza calore.
Ora so che la madre antica stringerà
tra i suoi rami fioriti ancora una volta le mie braccia,
e restituirà colore ai miei occhi,
che furono pieni di arcobaleno.
dove siede la madre della speranza?
Nel verde dei faggi a primavera, risponde.
Quella vecchia insegna sempre cose nuove
e riporta la luce sui sentieri invernali.
Ha riacceso il mio canto per le notti di luna,
ha restituito colore alle mie penne marroni...
E allora canta anche per me gli dico, e
vola, usignolo di maggio, incontro all'estate,
ché non voglio più sogni senza luce,
né giorni senza calore.
Ora so che la madre antica stringerà
tra i suoi rami fioriti ancora una volta le mie braccia,
e restituirà colore ai miei occhi,
che furono pieni di arcobaleno.
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Poesie mie
13 maggio 2008
Scie
Un sospiro langue tra le stelle trapunte in cielo,
e penso alle promesse mantenute, strette le mani
davanti al mio sguardo fanciullo.
Un respiro si alza oltre i confini, scie del tempo,
oltre le spiagge di fiducia e le dolcezze della mia adolescenza.
Una luce bianca e pacifica scorre
dalle braccia di chi dà e la speranza di chi riceve.
Sorridono bimbi lontanissimi sotto il baobab,
e io prego ancora il mio disegno perfetto
di risvegliare dèi buoni come il tramonto,
che mi portino là dove si sveli il senso completo
di una notte abbracciati, di una vita fatta di anni,
di un palpito eterno,
di una ineffabile voglia di vita.
e penso alle promesse mantenute, strette le mani
davanti al mio sguardo fanciullo.
Un respiro si alza oltre i confini, scie del tempo,
oltre le spiagge di fiducia e le dolcezze della mia adolescenza.
Una luce bianca e pacifica scorre
dalle braccia di chi dà e la speranza di chi riceve.
Sorridono bimbi lontanissimi sotto il baobab,
e io prego ancora il mio disegno perfetto
di risvegliare dèi buoni come il tramonto,
che mi portino là dove si sveli il senso completo
di una notte abbracciati, di una vita fatta di anni,
di un palpito eterno,
di una ineffabile voglia di vita.
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