È tutta la vita che ti aspetto e ho trovato soltanto le tue ombre nella mia testa. Continuamente precipito dall'azzurro al grigio, senza fine continuo a cadere, perdendomi sempre più in questa follia di ostinarmi a credere che esisti. "Amor passio est", e la mia è una passione a vuoto e mi chiedo e stupisco di come l'anima possa avere tanta forza da continuare a cantare, a sognare, a volare.
30 novembre 2010
Lustri fa: "Amor passio est" - 5 maggio 1985
18 novembre 2010
Lustri fa: "Aspri sapori di vuoto" - 22 aprile 1985
Ho sognato il terremoto, ancora si annuncia l'uragano e nel giallo acido dei miei occhi brucia il cigno dalle piume rosse, la poesia è di polvere e sabbia, e lontani sogni, opachi come rondini in un mattino di nebbia, sfumano ancor più fra i pochi bagliori dei miei capelli. Aspri sapori di vuoto.
17 novembre 2010
Lustri fa: "Il mondo magico" - 16 aprile 1985
16 novembre 2010
Lustri fa: "Lento, lento" - 3 aprile 1985
Lustri fa: "Due parole" - 24 marzo 1985
10 novembre 2010
Lustri fa: "Fili di sole" - 21 marzo 1985
Fili di sole nel sole del mattino,
seduto nella luce respiro
i sapori antichi dei miei anni,
pensando ad un amore,
all'infinito futuro,
cantando la mia primavera
A volte ti perdo e si spegne la tua luce e la tua speranza nei miei occhi, perché sei la dolce Fanciulla che il soffio dei giorni uccide. Eppure il tuo canto irradia nuova forza se nel silenzio del cuore risuona la pace nostalgica di una vita serena.
È mia la colpa se piango e dispero, perché ho fretta di abbracciarti e perdermi con te fra le erbe alte dei tuoi campi.
Sottesa è la mia anima dall'alato desiderio di ritornare a te, di vivere puro e santo, di un amore perfetto e divino, senza angoscie corporee, senza essere prigioniero di questa pelle che cambia colore e brucia d'amore.
Immalinconito è il mio cuore dal sogno di poter essere come quel giovane divino che ha chiamato la mia nascita, San Francesco, il giullare di Dio, "tutto serafico in ardore", che parlava alle creature del mondo e di Dio.
E tu Primavera sei la sua compagna, la sua luce, il suo specchio; ed io posso soltanto rimpiangere quello che la vita e la realtà negano, perfezione e purezza, che in me possono soltanto essere questa poesia con cui parlo di te, immaginaria donna del tempo circolare degli antichi, sorgente argentina del mio cuore, compagna dell'età dell'oro, quando anche io sapevo essere buono e santo, anche io sapevo solo amare, e lontano dal frenetico battere della fornace del tempo sedevo la mattina nel sole. Ed ero d'oro.
02 novembre 2010
Lustri fa: "Notte azzurra" - 27 febbraio 1985
Lustri fa: "Lacrime nella mia mano" - 19 febbraio 1985
Lustri fa: "Polvere d'oro" - 14 marzo 1985
Fra i ciottoli argentei di un ruscello,
nel profumo di viole e mimose,
abbandonato
nel sole delicato del pomeriggio, aspetto.
Dipingo l'arcobaleno e rifletto nei miei occhi
una figura: un fanciullo sui prati verdi,
pochi panni e pelle liscia e dorata,
col suo agnello sulle spalle,
innocenza e amore.
Lui non piangerà, non ingrigirà,
ed ancora sognerà il suo futuro,
il suo cammino.
Per me tutto questo è un segreto,
che vivo ancora, dopo molti te,
dopo molto fumo e dolore,
dopo tutto questo gelo,
e non so più cosa sarà di me,
e del mio sentire;
ma vorrei poter ancora sognare
quel tempo impalpabile e puro,
la mia polvere d'oro.