Fra i ciottoli argentei di un ruscello,
nel profumo di viole e mimose,
abbandonato
nel sole delicato del pomeriggio, aspetto.
Dipingo l'arcobaleno e rifletto nei miei occhi
una figura: un fanciullo sui prati verdi,
pochi panni e pelle liscia e dorata,
col suo agnello sulle spalle,
innocenza e amore.
Lui non piangerà, non ingrigirà,
ed ancora sognerà il suo futuro,
il suo cammino.
Per me tutto questo è un segreto,
che vivo ancora, dopo molti te,
dopo molto fumo e dolore,
dopo tutto questo gelo,
e non so più cosa sarà di me,
e del mio sentire;
ma vorrei poter ancora sognare
quel tempo impalpabile e puro,
la mia polvere d'oro.
02 novembre 2010
Lustri fa: "Polvere d'oro" - 14 marzo 1985
Etichette:
Poesie antiche
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento